Il conflitto in Etiopia si è trasformato in un disastro umanitario, con una situazione che peggiora rapidamente in vaste aree del Paese. A un anno dall’inizio dello scontro tra le forze governative e il Fronte di Liberazione del Popolo del Tigray (TPLF), il bilancio è drammatico: migliaia di vite perse e oltre un milione di persone sfollate. Oggi si profila una crisi umanitaria ancora più ampia, con quasi mezzo milione di persone a rischio di carestia nella regione dell’Amhara.
Per evitare questa catastrofe umanitaria, è urgente un’azione salvavita.
Sfida
L’espansione della crisi nel nord dell’Etiopia, dal Tigray alla vicina regione dell’Amhara, ha causato un enorme aumento degli sfollati. Oltre un milione di persone si trovano ad affrontare gravi livelli di insicurezza alimentare acuta, a causa di un conflitto che ha portato alla distruzione su larga scala dei mezzi di sussistenza e delle infrastrutture essenziali.
I nuovi sfollati vivono in condizioni estremamente precarie, con insediamenti sovraffollati e privi di servizi di base, tra cui acqua, cibo e assistenza sanitaria.
Soluzione
L’intervento proposto mira a rispondere ai bisogni umanitari critici e urgenti delle popolazioni sfollate nella regione dell’Amhara. I fondi raccolti verranno destinati a:
- Assistenza alimentare d’emergenza, con la distribuzione di cibo e razioni nutrizionali per bambini e donne.
- Supporto sanitario, con la fornitura di kit di primo soccorso, materiali medici e per l’igiene, inclusi kit per la salute riproduttiva e la dignità femminile.
- Accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, attraverso la costruzione di infrastrutture WASH (acqua, igiene e sanità), l’installazione di serbatoi d’acqua e la distribuzione di kit per l’igiene personale.
Impatto a Lungo Termine
Le attività previste non solo contribuiranno a ridurre la vulnerabilità e ad alleviare la sofferenza delle persone colpite dal conflitto, ma garantiranno anche un miglioramento significativo del loro benessere fisico e mentale.
L’intervento salverà vite umane, proteggerà i mezzi di sussistenza e assicurerà l’accesso ai servizi essenziali, in linea con i bisogni della popolazione colpita dalla crisi in Etiopia.